Ferloni Mara

Dal 1999 partecipa a molte manifestazioni come:
Arte d'Autunno, Roma Sparita e Natale a Roma presso la sala protomoteca del Campidoglio. Espone con notevole consenso di pubblico e riconoscimenti lusinghieri in occasione di concorsi promossi dalla Galleria "Il Ponte" e dal "C.I.A.C.".
Partecipa a diverse mostre: Premio Primavera; Premio Capitolium; Copie d'Autore; e nelle varie biennali d'Arte Moderna (tenutesi fino al 2004 nelle famose Sale del Bramante a P.za del Popolo). Partecipa a tanti concorsi pittorici tenutisi presso: Palazzo Berberini; Palazzo Pignatelli; Hotel Bernini Bristol; Hotel Sheraton; Accademia Nazionale Sant'Agostino; Rocca Jovine, Tuscanica; Mandela e Villa D'Este a Tivoli.
In quest'ultima località, si ferma nel 2005 per effettuare una grandiosa personale antologica presso la Chiesa Monumentale dell'Annunziata.
Inoltre ha esposto nella Galleria Eclettica di Via Laurina con il Prof. Giuliano Ottavini, nella Galleria L'Angelo Azzurro di Campo dè Fiori e nella famosa Galleria Pent-Art, diretta dal Pittore Arch. Claudio Schettini, a Vicolo del Cinque in Trastevere.
Giudizi lusinghieri sono stati espressi da critici ed esperti d'arte quali: Giuliano Ottavini, Alfredo Barbagallo, Augusto Giordano, Giuseppe Chiovaro, Giuseppe Di Giannantonio, Roberto Ascolese, Claudio Morleni, Maria Teresa Palina e Maria Ferloni, la quale così scriveva in occasione della personale di Tivoli dello scorso anno.

"È un'antologia in colore il discorso creativo di Angela Chiassai, un viaggio ideale della fantasia originale e di grande effetto, nel quale si sussegue come in un fotogramma tutto ciò che il suo pensiero sempre in movimento può darle un'emozione.
Ed allora ecco le sue tante tematiche: paesaggi ora sognati ora reali, ora il suo cane tutto bianco, ora l'eternità della Roma di una volta con la vita sul Tevere, con i fori illuminati dal sole, o scorci o marine e spiagge deserte con le orme di passi che sgretolano la vita, accarezzate dalle onde dalle cui acque sembra diffondersi il dolce e sensuale canto delle sirene, o incantevoli e dolci maternità, ritratti, nudi, immagini riprodotte con meticolosa e con amore omaggio ai grandi del passato riesumando l'antico per accostarlo al presente, fiori seducenti, eterno simbolo dell'amore, palpitanti nature morte vivificante, tutto il suo mondo interiore e qui, in un linguaggio di espressione estetica raffinato, mentre il segno incisivo e sicuro si veste di tonalità delicate e luminose, in un caleidoscopio di colori che si amalgamano, si fondono prendendo una propria identità.
E dopo il volo della fantasia, immersi nel mondo pittorico di questa artista sensibile e brava come in questi versi di Antonio De Marco: "...si ridiscende a valle, lentamente, per descrivere in sintesi, l'attimo eterno della poesia...".

Barbagallo Alfredo M.

Il figurativo sognante di Angela Chiassai è un caso particolare - e vorrei dire, sufficientemente raro - nel frastagliato e già straordinariamente ricco mondo della pittura romana.
Perché è già difficile riuscire, da parte di un'Artista, coniugare felicemente la figura con il sogno; solida, limpida, netta, l'una; inafferrabile, indeterminato, l'altro.
Angela Chiassai ci riesce con una serie di modalità tecniche; ma soprattutto con un grande esercizio di disciplina interiore, che porta le sue tele ad essere nettamente riconoscibili ad una prima analisi, e la sua arte a rivelarsi nettamente personale.
I suoi scenari - naturalistici, architettonici, marini - pur legati ad una grande tradizione di immagine, sfumano piano nell'intimistico, determinando in molti punti una pennellata precisa, ma - appunto - sognante e legata con cura alla ricerca di emozioni indescrivibili eppure vissute.
I cromatismi sono sempre soffusi, delicati, sapientemente intrecciati nella dimensione dell'osservazione e del ricordo. Nessuno di noi sa perché sogna.
Ma l'Artista - ed in particolari alcuni artisti - sanno come sognare, e cosa poi compiere di ciò.
Cioè narrare; raccontare, rappresentare.
Così, Angela rappresenta tutto con delicatezza interiore; la grande Natura Morta con Piatto (2004) ne è un esempio, sulla base di un netto monocromatismo di sfondo; il solare Mare con Barche, il bel Ragazza con Fiori, di quegli stessi anni, lo confermano, ad esempio.
Ma in quest'ultima opera vi è un ulteriore passo avanti; la sostituzione di parte dell'immagine umana con un'improvvisa esplosione floreale segnala l'approdo di Angela Chiassai al naturale porto dei pittori intimisti reali; un Surrealismo sereno e profondo; in cui e con cui auguro di operare sempre con successo.